Il 9 settembre 1901, nella città francese di Saint-André-du-Bois, si spegneva l’artista francese Henri de Toulouse-Lautrec.
La sua giovinezza non fu facile, soffrì di diverse malattie genetiche. La più grave non gli permise di guarire da alcune fratture riportate agli arti inferiori. Ciò fu conseguenza dello sviluppo di una patologia che lo afflisse per il resto della sua vita, il nanismo.
Durante questi lunghi periodi di convalescenza, Lautrec trovò conforto nella pittura. Iniziò a frequentare i più noti atelier parigini, conobbe vari artisti dell’epoca, tra cui Van Gogh, dipinse spesso nei cabaret e nei café più celebri di Parigi, ritraendo clienti ai tavoli, ballerine e cantanti.
Nel 1883 Lautrec aderì al gruppo Les Artistes Incohérents, così chiamati per rappresentare nelle loro tele temi dissacranti e provocatori, spaccati insoliti ma realistici della vita parigina. Henri divenne assiduo ospite nei bordelli e ritrasse spesso prostitute e ballerine.
Del periodo sono Al Moulin de la Galetté, un ciclo dedicato al mondo del circo (Au cirque) e La bevitrice.
Toulouse-Lautrec iniziò a interessarsi alla litografia. Charles Ziedler, proprietario del Moulin Rouge, gli commissionò un manifesto pubblicitario che riscosse un gran successo.
Da questo momento, Toulouse–Lautrec realizzò manifesti e litografie per altri locali e riviste francesi.