
Oggi è trascorso un secolo dalla scomparsa del pittore francese Auguste Renoir, uno degli esponenti fondamentali dell’Impressionismo.
Auguste Renoir nasce il 25 febbraio 1841 a Limoges e, fin da piccolo, mostra una chiara predisposizione al disegno. Ammesso all’Ecole des Beaux Arts, ha modo di conoscere Monet, Bazille, Cézanne e Sisley.
Renoir, insieme ai suoi amici, rifiuta il concetto di pittura al chiuso in favore di un approccio diretto con la natura, all’aria aperta, un metodo denominato appunto “en plein air“. E così nasce la nuova corrente artistica dell’Impressionismo.
L’artista è impressionista per quanto riguarda l’uso del colore e della luce, che suggerisce il senso del movimento e lo stato d’animo. Si distacca, però, dall’impressionismo in quanto le sue figure sono scultoree e modellate, testimonianza della vita borghese parigina.
In occasione dei 100 anni dalla morte di Auguste Renoir, Mondadori Portfolio ha realizzato una gallery imperdibile dei suoi capolavori.
Ballo al Moulin de la Galette

Il “Ballo al Moulin de la Galette” (Il Bal au Moulin de la Galette) è uno dei maggiori capolavori di Renoir e dell’Impressionismo, conservato al Musée d’Orsay di Parigi. Dipinto nel 1876, il pittore ci restituisce uno spaccato di vita mondana parigina all’epoca della Belle Époque. I giovani in primo piano bevono, danzano e conversano tra loro. Renoir frequenta il Moulin de la Galette per sei mesi, per coglierne l’atmosfera e trasporla sulla tela. Essa viene dipinta direttamente nel locale e ultimata nell’atelier del pittore.
La colazione dei canottieri

In questo quadro (il titolo originale è “Le déjeuner des canotiers”) Renoir modella le figure e conferisce loro volume. Nei volti si possono riconoscere amici e conoscenti dell’artista. “La colazione dei canottieri” ha luogo nella veranda aperta del ristorante Fournaise, sull’isola di Chatou. I canottieri parigini che praticavano questo sport lungo la Senna frequentavano questo locale, rifocillandosi e riposandosi in compagnia di amici ed amiche.
Le bagnanti

Realizzato tra il 1918 e il 1919 e conservato al museo d’Orsay di Parigi, “Les baigneuses” è l’ultimo quadro dipinto da Renoir prima della sua morte. Possiamo considerarlo come un riassunto delle caratteristiche pittoriche e stilistiche dell’artista: la pittura en plein air, l’influenza dell’arte di Tiziano e di Rubens, il gusto per i nudi femminili e quella joie de vivre che ritorna spesso nelle sue tele.
Sulla terrazza

Inizialmente denominato Les Deux Sœurs (Le due sorelle) il dipinto raffigura l’allora diciottenne futura attrice Jeanne Darlot e una bambina di cui si ignora l’identità. Si trovano sulla terrazza della Maison Fournaise, un ristorante dell’isola di Chatou, sulle rive della Senna. Realizzato nel 1881 e oggi conservato al The Art Institute di Chicago.
Jeunes filles au piano

L’opera, del 1892, raffigura due ragazze della borghesia parigina che si esercitano a suonare il pianoforte. Renoir si sofferma sui vari particolari dell’abitazione; quest’ultimi e le figure, raffigurate con una linea morbida e sinuosa, sono irrorate di una luce calda e famigliare.
Gli ombrelli

In quest’opera, intitolata “Les Parapluies”, Renoir sceglie di raffigurare un frammento della vita e della società moderna parigina. Il soggetto, infatti, è una folla che, a causa di un improvviso temporale, cerca di ripararsi dalla pioggia con gli ombrelli. Renoir impiega cinque anni per completare la tela, dal 1881 al 1886. Si nota una differenza nella tecnica utilizzata tra il lato destro e quello sinistro del quadro: il lato destro è impressionista; il lato sinistro è un chiaro omaggio alla pittura accademica e rinascimentale, che aveva potuto ammirare durante il viaggio in Italia.
Ballo in campagna e Ballo in città

“Ballo in campagna” (Danse à la campagne) e “Ballo in città” (Danse à la ville) sono realizzati nel 1883 e conservati al Musée d’Orsay di Parigi. Renoir dipinge i due quadri su commissione del mercante Paul Durand-Ruel, il quale voleva che il pittore realizzasse due tele in cui porre a confronto i divertimenti mondani e quelli agresti dei parigini. Allontanandosi dalla maniera impressionista, modella le figure con maggiore precisione e plasticità, sulla base degli insegnamenti dei pittori rinascimentali che aveva ammirato a Roma.

Nel “Ballo in città” Renoir raffigura i balli dell’alta società parigina, dove le convenzioni e le gerarchie sociali sono ben visibili nella postura rigida dei ballerini. Nel “Ballo in campagna”, invece, i due ballerini sono disinibiti e allegri e si cimentano in una danza più spontanea.