
Si chiude oggi la fashion week dedicata alle collezioni Haute Couture primavera/estate 2020.
Location della kermesse parigina: la splendida Parigi!
Sono stati quattro giorni densi di appuntamenti e di grandi nomi della moda.
Trentacinque i marchi che hanno sfilato all’ombra della Tour Eiffel: da Dior a Chanel, da Giorgio Armani a Givenchy fino a Valentino.
Una menziona va a Jean-Paul Gaultier che ha celebrato i cinquant’anni di carriera e ha scelto la Ville Lumiere per annunciare il suo ritiro dalle passerelle.
Mondadori Portfolio, in collaborazione con Showbit, vi propone gli scatti più esclusivi di questa Parigi Haute Couture 2020.

Le modelle di Dior sfilano sullo sfondo di una scenografia progettata dall’artista femminista Judy Chicago. Fulcro della scena una bandiera femminista su cui campeggia a gran voce “Se le donne governassero il mondo?”.

Maria Grazia Chiuri ha esaltato ancora una volta come nella donna coesistano forza e sensualità. La direttrice creativa della Maison parigina Dior scrive così un altro capitolo della sua riflessione femminista e lo fa attraverso la moda. Perché l’abito può essere un mezzo potentissimo per comunicare, uno strumento di emancipazione, uno status in cui sentirsi libere di esprimersi, annientando pregiudizi e ignoranza.

Ispirata alle divinità femminili dell’antichità, la sfilata è un tripudio di trasparenze audaci, tulle, tinte dall’effetto metallizzato e ricami preziosi. Audaci e sensuali, sicure ed eleganti, perché la donna è questo e molto altro.

Potremmo leggere la sfilata di Chanel come la storia di una donna, in tutte le sue fasi di crescita. Dall’infanzia, caratterizzata da collant bianchi, calzini corti e mocassini senza tacco, all’adolescenza, con audaci rigati impreziositi da filati metallici e micropaillettes, fino alla prima età adulta in cui spicca il pattern floreale.

Si giunge così al pieno dell’età adulta, dominata da tailleur dalle linee più rigide e sobrie, per poi arrivare agli abiti finali, realizzati in pizzi preziosissimi ed eleganti ricami. Ecco che la bambina è divenuta donna.

Valentina Ferragni per Alexandre Vauthier in occasione dello Street Style&People Haute Couture Women 2020 Spring Summer Paris

L’eleganza di Giorgio Armani torna in passarella: protagonista della sfilata è l’ikat, una tecnica di tintura diffusa tra i popoli malesiani e indonesiani. Essa è stata abbinata a tessuti leggeri e vaporosi come il tulle, ricami, veli e frange di perline colorate. Le tinte predominanti sono accese e profonde, come il blu elettrico o il verde pavone, il tutto tempestato da innumerevoli punti luce in cristallo che immergono nelle magiche atmosfere dell’Oriente.

Al Théâtre du Châtelet di Parigi, uno show-evento per l’addio alle passerelle di Jean Paul Gaultier. La sua ultima sfilata è un percorso a ritroso nella sua carriera, attraverso i look che hanno reso la sua idea di moda un simbolo amato e riprodotto in tutto il mondo, dal marinière al maschile-femminile fino allo stile da pin up.