Questo mese ricorrono i 110 anni dalla nascita del pittore americano Jackson Pollock.
Pollock nasce il 28 gennaio 1912 a Cody, nello stato del Wyoming, da una numerosa famiglia contadina di origine scozzese-irlandese.
Jackson è un adolescente piuttosto irrequieto e con il vizio dell’alcool. Nel 1943 incontra Peggy Guggenheim: grazie a lei, nel 1944, organizza la sua prima mostra che consacra la sua fama.
Pollock diventa il maggiore rappresentante della cosiddetta “action painting“, una corrente artistica che tratta la tela con ampi e violenti movimenti del pennello. Le sue opere si presentano come un intreccio di linee e macchie colorate, con una totale assenza di organizzazione razionale.
Il pittore, inoltre, mette a punto di una tecnica chiamata “dripping” (sgocciolamento) che consiste nel porre la tela in orizzontale e far colare il colore su di essa attraverso gesti coreografici che ricordano i riti magico-propiziatori degli indiani d’America.
La sua dedizione all’alcool, purtroppo, non viene mai meno e spesso è accompagnata da periodi di profonda depressione. Jackson Pollock muore l’11 agosto 1956 in un incidente stradale, ubriaco al volante della sua auto.
Mondadori Portfolio dedica una gallery all’arte di Pollock in occasione dei 110 anni dalla sua nascita.
Number 1, 1950 (Lavender Mist). Washington, National Gallery of Art.