
A Ivrea si celebra, a colpi d’arance, il Carnevale più “vitaminico” d’Italia. Le origini di una delle tradizioni carnevalesche più famose del nostro paese.
Gli eporediesi si preparano per mesi al Carnevale, evento che lì, in quello spicchio di Piemonte, è cosa molto seria. Nel corso del mese di febbraio Ivrea vive un crescendo di eventi che culminano con la pittoresca Battaglia delle Arance.
A Ivrea, il Carnevale impegna la comunità in una febbrile attività che prevede eventi durante tutto il mese di febbraio: le parate nel centro storico, le tradizionali Fagiolate e, negli ultimi giorni, dal 23 al 28 febbraio nel 2017, le manifestazioni più pittoresche come la Battaglia delle Arance e i Falò degli Scarli.

Le fagiolate sono la distribuzione dei fagioli grassi, un piatto che risale al Medioevo, quando i signori distribuivano piatti di fagioli e salsiccia ai poveri
In questi giorni la città si popola di figure tratte direttamente dalla tradizione come la Mugnaia, la più importante maschera del carnevale locale, simbolo della libertà del popolo contro i soprusi del feudatario e gli Abbà, 10 bambini in costume medievale che hanno il compito di appiccare fuoco allo scarlo (un palo rivestito di ginepro ed erica) il Martedì grasso.
Nei pomeriggi di domenica, lunedì e martedì si svolge il corteo storico con le bandiere dei rioni, la banda musicale, gli Abbà, la Mugnaia e la sua scorta, il Podestà sul carro e i credendari, i senatori della città.
Dopo il corteo nelle principali piazze della città inizia la Battaglia delle Arance; i visitatori sono protetti da reti metalliche, oltre che dal berretto frigio rosso, che va indossato da chi non vuole essere colpito.
La battaglia ricorda l’insurrezione del popolo, avvenuta nel XII secolo, contro il tiranno della città: il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi, combatte contro le armate del feudatario in piedi su carri da getto. Una commissione osserva le battaglie e il martedì assegna un premio alle squadre a piedi e ai carri che si sono distinti per coraggio, lealtà e tecnica.
Ma perché le arance? Storicamente durante il carnevale era tradizione colpire i passanti con i fagioli, mentre nel XIX secolo le ragazze, oltre a fiori e coriandoli, gettavano dalla finestra le arance, ai tempi considerate esotiche, con l’intenzione di colpire i giovani dai quali volevano essere notate. Nel giro di qualche tempo le schermaglie amorose si trasformarono in una vera e propria battaglia, codificata nel secondo dopoguerra con l’introduzione delle prime squadre di aranceri.

Le arance usate al carnevale di Ivrea sono frutti provenienti da terre liberate dalle mafie ma destinati al macero
Il momento conclusivo del carnevale d’Ivrea è il Falò degli Scarli, ritualmente bruciati in ogni rione, mentre nella piazza principale la Mugnaia presiede al falò tenendo una spada alzata.
Tradizione vuole che se le fiamme avvolgono lo Scarlo rapidamente, l’anno appena iniziato sarà propizio.