Il 7 maggio ricorre il centenario dalla nascita di Evita Perón.
First Lady dell’Argentina dal 1946 al 1952, Evita Perón non è stata solo la consorte del Presidente Juan Domingo Perón.
Fervente attivista e filantropa, Evita è stata paladina dei deboli e degli emarginati, portavoce di battaglie in difesa di diritti umani e simbolo di una femminilità forte e impegnata nel sociale.
La vita di Evita, però, è tutt’altro che facile. La condizione di figlia illegittima e i pettegolezzi che ne derivano saranno un peso costante per tutta la sua esistenza.
Ma Evita non demorde: ambiziosa e sognatrice, trascura la scuola e si dedica alla recitazione con la speranza di diventare un’attrice acclamata.
La svolta avviene con il terremoto che nel 1943 rade al suolo la città di S. Juan. L’Argentina si mobilita e nella capitale viene organizzato un festival per raccogliere i fondi destinati alle vittime. Nello stadio c’è Evita e anche il colonnello Juan Domingo Perón. Tra i due scatta il colpo di fulmine.
Il 22 ottobre 1945 i due si sposano e l’anno dopo Perón decide di candidarsi alle elezioni politiche e viene eletto Presidente. Evita diventa first lady, un ruolo che le si addice alla perfezione e che le conferisce potere, fama, ricchezza e ammirazione.
Tuttavia Evita non dimentica il suo popolo: visita solo i quartieri poveri delle città, dona somme ingenti per aiutare i bisognosi, conduce una battaglia per il voto alle donne, finanzia fondazioni a beneficio di poveri, lavoratori e bambini, costruisce case per i senzatetto e gli anziani.
Ossessionata dall’aspetto fisico, Evita ha un brutto rapporto con il cibo. Questo la porterà ad avere seri problemi di salute che la condurranno alla morte, a soli 33 anni, a causa di un tumore all’utero.