
Nella tradizione cristiana il 6 gennaio, ultimo dei 12 giorni del Natale è il giorno dell’Epifania, ovvero della visita dei Magi al neonato bambin Gesù.
L’iconografia tradizionale vede di solito i tre re rendere omaggio al bambino, tra le braccia della madre ancora nella stalla di Betlemme, porgendogli i doni, che la tradizione vuole che fossero oro, incenso e mirra.

Adorazione dei Magi (Pala di San Donato), Lippi Filippino, 1496
Chi sono i Magi
In italiano sono Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, i cristiani in Siria li chiamano Larvandad, Hormisdas e Gushnasaph, la Chiesa Cattolica Etiope li chiama Hor, Basanater e Karsudan. Ai cristiani cinesi piace pensare che uno dei tre re provenisse dalla Cina. Insomma ogni paese ha una sua versione dei magi, anche perché i Vangeli non danno indicazioni sui nomi, né sul loro numero. Anche il termine magi è generico e indica dei saggi astronomi, e la loro regalità non è presente nei vangeli ma è stata aggiunta successivamente dalla liturgia cristiana.

Particolare della predella con l’adorazione dei Magi. Spinello Aretino, 1384
Brillava una stella…
Nell’immaginario cristiano, e in ogni presepe che si rispetti, sopra la capanna di Betlemme brilla una “stella cometa”. Ma a quanto pare il primo ad aver pensato alla cometa fu Giotto, nella sua rappresentazione dell’Adorazione dei Magi all’interno della Cappella degli Scrovegni dipinta a Padova tra il 1303 e il 1306. Si presume che Giotto abbia assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301 o nel 1302. Storicamente è più probabile però che i re Magi, versati in astronomia, si siano incamminati verso la Palestina seguendo un insolito allineamento planetario (Sole, Giove, Luna e Saturno in Ariete): in astrologia la presenza contemporanea di Giove e Lune fa presagire la nascita di un Re destinato a grandi imprese.

Storie di Cristo: Adorazione dei Magi. Giotto, 1304-1306
I Magi nell’arte
Le prime raffigurazioni dei Magi si trovano già nelle catacombe romane, abbigliati come era costume degli orientali, con un berretto e delle tuniche corte. Solo dalla pittura bizantina in avanti si iniziò a vestirli con abiti regali, più vicini alla loro iconografia. Gli artisti hanno usato le figure dei magi come allegorie delle età dell’uomo, o delle terre conosciute all’epoca, attribuendo una fisionomia europea a Melchiorre, orientale a Gaspare e africana a Baldassarre.

Adorazione dei Magi, Dürer Albrecht, 1504