Il 2021 è dedicato alle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Nato il 29 maggio 1265 e scomparso il 14 settembre 1321, il Sommo Poeta vive in uno dei periodi di massima espansione di Firenze, diventandone testimone della vita sociale e politica.
I sanguinosi conflitti tra guelfi e ghibellini, la divisione tra bianchi e neri nel partito guelfo, la corruzione della Chiesa, in continua lotta col potere temporale.
Dante Alighieri ci lascia un’eredità letteraria dal valore inestimabile e non a caso è considerato “il padre della lingua italiana”, in quanto per primo comprende l’importanza del volgare.
Nel 1306 intraprende la redazione della “Divina Commedia” alla quale lavora per tutta la vita. Un’opera monumentale, ricchissima dal punto di vista stilistico, strutturale e dei contenuti, un capolavoro senza tempo che ancora oggi merita di essere letto e studiato.
La “Commedia”, inoltre, racconta molto di Dante, della sua personalità, del suo amore per Beatrice, della sofferenza provata a causa della sua condizione di esule. Inoltre fornisce giudizi forti sulle personalità del suo tempo, critiche ed invettive ai vizi della società a lui contemporanea, restituendoci un quadro vivido e realistico della Firenze a cavallo tra Duecento e Trecento.
Per celebrare il settecentenario di Dante, per tutto il corso del 2021 più di trenta istituzioni fiorentine, coordinate dal Comune di Firenze, hanno deciso di raccontare la storia del poeta. Conferenze, giornate di studi, eventi e mostre, in digitale e, possibilmente, anche in presenza.
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