
Sono strani ometti blu, sono alti suppergiù due mele o poco più… i Puffi, prossimi ai 60 anni, saranno tra poco nelle sale con I Puffi 3: Viaggio nella foresta segreta. Ma come è nato il fenomeno?
Nel 1958, nel pieno della Guerra fredda, il fumettista belga Peyo (al secolo Pierre Culliford) ha immaginato una comunità in cui tutti gli abitanti cooperano tra loro e tutti sono uguali sotto la guida di un leader carismatico che indossa un cappellino rosso. Non stiamo parlando di un paradiso trotskista del villaggio dei Puffi.
I Puffi inizialmente appaiono nel fumetto John e Solfamì ma, visto il gradimento, Peyo realizza una serie autonoma dedicata ai piccoli esserini blu; nel 1965 il Villaggio dei Puffi si era già espanso oltre il confine delle vignette arrivando al cinema con un film animato composto da 5 episodi in bianco e nero realizzati gli anni prima per la Tv Vallona.

I puffi da tradizione italiana sono alti poco più di due mele. In francese c’è un’espressione haute comme trois pommes (alti come tre mele) che si usa per descrivere i bambini
Il nome francese dei Puffi è Schtroumpf ed è stato inventato dallo stesso Peyo per caso, durante un pranzo con il fumettista André Franquin: a Peyo non veniva in mente la parola per “sale” e disse: «Passe-moi le… schtroumpf!». I due iniziarono a usare il termine per gioco, creando un linguaggio usato nei fumetti e nella serie animata.

I Puffi usano il termine “puffare” per definire una varietà molteplice di concetti e parole, quindi è importante prestare attenzione al contesto in cui viene usata
I Puffi debuttano in Italia nel 1962, sul quindicinale a fumetti Tipitì con il nome di Strunfi, ma quando il giornale chiude e il Corriere dei Piccoli acquista i diritti per il fumetto ribattezza i personaggi con un più accattivante Puffi.
Se i Puffi diventano un fenomeno mondiale lo devono alla Hanna-Barbera Productions, la casa di produzione de Gli Antenati e Tom & Jerry, che adatta il fumetto e i lungometraggi europei in una serie animata, trasmessa dal 1981 dalla NBC e distribuita in tutto il mondo. Nello stesso anno, I Puffi approdano anche in Italia, prima su reti locali e in seguito su Canale 5 e Italia 1, con le sigle-tormentone cantate da Cristina D’Avena. Il successo fu tale che furono realizzati 491 episodi divisi in 9 stagioni.

Gli episodi dei Puffi hanno utilizzato come colonna sonora moltissimi brani di musica classica, tra cui concerti di Bach, Mozart e Prokoviev.
Dagli anni Ottanta in poi non si contano le pubblicazioni, i gadget e i film con gli omini blu, fino ad arrivare alla trilogia in 3D il cui ultimo episodio, I Puffi 3: Viaggio nella foresta segreta sarà nelle sale italiane dal 6 Aprile. Arcipuffolina, non ci resta che andare a puffare il film dei Puffi!

Per i film in 3D sono stati creati dei Puffi ad hoc, come Puffo Social, Puffo Organizzatore, Puffo Complimentoso e Puffo Passivo Aggressivo