L’INSOPPORTABILE PESO DEL SUCCESSO
In occasione dei 90 anni dalla sua nascita, Mondadori Portfolio omaggia un’artista indimenticabile: Dalida.
L’infanzia in Egitto
Dalida, nome d’arte di Yolanda Cristina Gigliotti, nasce il 17 gennaio 1933 da genitori italiani emigrati in Egitto.
La sua bellezza la porta a vincere alcuni concorsi di bellezza che le aprono le porte al mondo del cinema.
È nel 1956 che Yolanda, su consiglio dello scenarista Fred Machard, decide di adottare il nome di Dalida, un rimando al ballo, alla gioia e al divertimento.
La carriera musicale
Il 25 dicembre 1954, nonostante la reticenza della famiglia, vola a Parigi.
Registra il suo primo 45 giri, “Madona“, ma è con “Bambino” (traduzione della canzone napoletana “Guaglione“) che arriva il successo.
In due anni Dalida vende in Francia più di 500.000 copie di dischi.
Il travolgente successo
Dalida si fa conoscere in Italia cantando “Gli zingari” durante la trasmissione tv “Musichiere” di Mario Riva.
Nel settembre 1957 riceve il disco d’oro, premio creato appositamente per lei, e l’anno seguente riceve l’Oscar di Radio Monte-Carlo che si aggiudica per sette anni di fila.
Il suo produttore discografico, Lucien Morisse, continua a farle registrare successi rendendola la cantante preferita del momento.
Gli amori difficili di Dalida
L’8 aprile 1961 sposa Morisse. Subito dopo la cerimonia, Dalida riparte in tournée senza fare il viaggio di nozze. D’altro canto Lucien non è avvezzo a distrazioni: per lui esiste solo il lavoro.
Dalida è stanca. A Cannes, pochi mesi dopo, incontra il giovane e affascinante pittore Jean Sobieski; i due s’innamorano e Dalida lascia Lucien Morisse.
Dopo una storia di tre anni con il giornalista Christian de la Mazière, nel 1966 instaura una relazione con Luigi Tenco.
L’esperienza al Festival di Sanremo
Nel 1967 Luigi Tenco scrive “Ciao amore ciao”. È la stessa Dalida a convincere il cantautore piemontese a partecipare insieme a lei a Sanremo. Nonostante inizialmente escluso dagli organizzatori, la cantante riesce a superare le reticenze e a gareggiare insieme al compagno con questo brano.
La giuria, tuttavia, elimina “Ciao amore ciao”; il 26 gennaio Dalida trova Tenco nella sua stanza d’albergo, riverso a terra e con un colpo di pistola alla tempia.
Dopo questo tragico evento, la donna tenta il suicidio; esce dal coma dopo cinque giorni.
Tra paradiso e inferno
Gli anni che seguono sono costellati da premi, onorificenze e grandi successi. È la prima donna a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica e, nel 1975, il Quebec nomina Dalida “personaggio più popolare” (dopo Elvis Presley) e “donna dell’anno” (insieme a Jackie Kennedy).
Sono, al contempo, momenti molto duri: le sue condizioni fisiche ed emotive sono sempre più instabili, si sottopone ad un aborto, s’innamora di un giovane ragazzo italiano con il quale, sotto pressione dal suo staff, è costretta a chiudere la relazione.
Nel 1977 Dalida tenta nuovamente il suicidio.
Il suicidio
A Montmartre, il 3 maggio 1987, Dalida si toglie la vita ingerendo un cocktail di barbiturici. Accanto al corpo lascia un biglietto: “La vita mi è insopportabile. Perdonatemi.”.
Tra i primi a scoprire il cadavere c’è il fratello Orlando, oggi erede e custode dell’immagine della sorella.
Dalida riposa nel cimitero di Montmartre a Parigi.