
Questo mese inizia un ciclo di retrospettive sui grandi fotografi di Mondadori Portfolio.
Il primo è Giorgio Lotti, un uomo che non solo ha vissuto la storia ma l’ha anche raccontata con i suoi reportage e i suoi viaggi fotografici. Nato a Milano nel 1937, incomincia da giovanissimo ad appassionarsi alla fotografia, a 17 anni diventa fotogiornalista di cronaca presso l’agenzia Gian Colombo. Verso gli anni ’50 intraprende una carriera da freelance per testate come Paris Match e Settimo Giorno. Ma il vero trampolino di lanciò arriva grazie alla collaborazione con la rivista Epoca nel 1960. L’esperienza si conclude nel 1997 in concomitanza con la chiusura della rivista.
Ciò che contraddistingue Giorgio Lotti è il suo essere sempre presente durante i grandi avvenimenti storici del XX secolo, dall’alluvione di Firenze alle Olimpiadi di Tokyo, dai funerali di Churchill agli sconvolgimenti politici nell’Europa dell’Est. Sono celebri anche i suoi ritratti, esemplare quello di Zhou Enlai, capo di Governo della Repubblica Popolare Cinese dal 1949 al 1976, uno scatto eseguito durante un reportage in Cina, in cui Lotti ebbe l’occasione di incontrarlo di persona e di coglierlo in un attimo di riflessione prima di un discorso pubblico. In seguito il ritratto divenne l’immagine pubblica ufficiale di Zhou, nonché la foto più riprodotta al mondo (oltre cento milioni di copie, in quanto era uso comune in Cina di appendere in casa ritratti delle figure politiche del Partito). Il prodotto del suo tour fotografico venne premiato dalla School of Journalism della Columbia University la quale conferì a Lotti il premio The World Understanding Award, per l’alto valore descrittivo della sua opera in grado di rappresentare un paese conteso fra tradizioni e modernità e in continuo sviluppo. Le sue fotografie sono oggi esposte in numerosi musei a testimonianza della sua grande e preziosa produzione e del suo ruolo di testimone della storia mondiale.