Questo mese ricorre il 130° anniversario dalla nascita di Jean Cocteau.
Definirlo in una sola parola? Impossibile.
Poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, scrittore, regista e attore. La versatilità delle sue doti e la passione incondizionata per le arti lo rendono una delle menti più creative e apprezzate del Novecento.
Jean Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maisons-Laffitte, a Parigi. La sua infanzia è segnata, da un lato, dal tragico suicidio del padre; dall’altra, dalla frequentazione dei salotti dell’alta società che stimolano in lui l’amore per le lettere e le arti.
Cocteau vive l’entusiasmo della Belle Époque parigina, frequentando personalità come Gabriele d’Annunzio, Marcel Proust, Filippo Tommaso Marinetti e Pablo Picasso.
Cocteau inizia a rifugiarsi nelle droghe, delle quali farà uso frequente e di cui darà una disamina nel diario Opium. L’opera è pubblicata a Parigi nel 1930 e le illustrazioni sono realizzate dallo stesso Cocteau.
Nel 1929 pubblica I Ragazzi Terribili (Les Enfants terribles), il romanzo che consacra il suo talento a livello mondiale.
Dal 1933 Cocteau si dedica soprattutto al teatro e al cinema. Tra i suoi lavori più noti come regista ricordiamo Orfeo, L’immortale leggenda, La bella e la bestia e la rappresentazione teatrale La voce umana.