
Dal primo ottobre 2019 al 3 febbraio 2020 il Mudec di Milano ospita la mostra intitolata “Sogni d’Oriente: Monet, Van Gogh, Gauguin, gli italiani e il Giappone”.
A cura di Flemming Friborg e Paola Zatti, l’esibizione analizza l’influenza che la cultura nipponica ha esercitato sull’arte europea intorno alla seconda metà dell’Ottocento, momento in cui termina l’isolazionismo del Giappone.
Nello specifico sono gli Impressionisti che, ammirando i tessuti, le porcellane, le stampe e i manufatti dell’arte giapponese, forniscono una personale visione dell’Estremo Oriente.
Il percorso espone le opere dei principali esponenti della pittura francese di quegli anni, da Monet a Van Gogh, da Gauguin a Tolouse Lautrec, insieme a un gran numero di Ukiyo-e, le famose stampe giapponesi, e capolavori della cultura nipponica.
Per entrare nell’atmosfera orientale, Mondadori Portfolio propone una gallery di opere d’arte ispirate al tema della mostra.

“Terrazza sul mare a Sainte-Adresse” di Claude Monet è definito dal pittore stesso come “quadro cinese con bandiere”. Il quadro, infatti, s’ispira a una stampa giapponese del pittore Hokusai, di cui Monet aveva una copia.

“Hairdresser” di Kitagawa Utamaro, 1798. Utamaro rappresenta principalmente figure femminili e prostitute in posizioni erotiche, con una linea leggera e inserite in spazi asettici. È considerato uno dei maggiori artisti della stampa giapponese ukiyo-e.

Altri due importanti esponenti dell’arte nipponica sono Hokusai e Hiroshige. Questi immortalano paesaggi, scorci suggestivi e attimi di vita delle città del Sol Levante. Non si può non citare “La grande onda” di Katsushika Hokusai, del 1832, xilografia in stile ukiyo-e.

“Persone che attraversano un ponte ad arco, un pescatore e la sua barca in primo piano, il Monte Fuji sullo sfondo”, di Katsushika Hokusai, fine 1820.

Nel “Ritratto di Emile Zola” del 1868, Edouard Manet ritrae lo scrittore nel suo studio. Sulla parete, una stampa raffigura un lottatore giapponese di Utagawa Kuniaki II.

“La cortigiana” di Vincent Van Gogh, dipinto a Parigi nel 1887. Il pittore è affascinato dall’arte giapponese, ne imita le linee, i colori e inserisce nelle tele oggetti orientali.

Anche nelle tele del pittore francese Paul Gauguin possiamo riscontrare influenze orientali. In “Visione dopo il sermone”, realizzato nel 1888, la lotta tra Giacobbe e l’angelo è ispirata alle scene di lotta dell’artista Hokusai.

Un manifesto di Toulouse Lautrec pubblicizza un cabaret parigino arredato in stile giapponese, “Il divano giapponese”. Nella composizione notiamo la ballerina Jane Avril e lo scrittore Edouard Dujardin che osservano la cantante Yvette Guilbert esibirsi sul palco.