In Italia il mese di settembre è associato all’inizio della scuola, attesa con trepidazione, gioia o noia da ragazzi e genitori.
Purtroppo in Senegal la situazione è diversa, come denuncia il reportage di Sebastian Gil Miranda di Zumapress.
Nonostante la legge il Senegal ha perseguito solo una manciata di casi che coinvolgono bambini vittime di tratta, costretti a chiedere l’elemosina da insegnanti abusivi delle scuole coraniche, secondo Human Rights Watch.
Conosciuto come talibes – una parola araba per alunno – si stima che oltre 50.000 bambini di strada, alcuni di appena tre anni, siano mandati a centinaia di chilometri di distanza da casa nelle grandi città, compresa la capitale del Senegal, Dakar per ottenere istruzioni religiose nelle ”daaras” – ma nonostante le buone intenzioni dei genitori finiscono per mendicare per le strade.
”Gli abusi che vengono trattati da questi cosiddetti insegnanti sono sotto gli occhi di tutti, eppure la polizia e la magistratura hanno costantemente fallito nel fare indagini e tutelare i ragazzi”, ha detto Corinne Dufka, Direttore per l’Africa occidentale presso Human Rights Watch. “La sofferenza di questi alunni è un punto dolente nella società senegalese”.