Dal 10 al 13 marzo, al Mall di Milano, si tiene il MIA Photo Fair, un appuntamento imperdibile , per migliaia di appassionati di fotografia che potranno ammirare esposizioni collettive o monografiche dedicate alle opere di 230 fotografi indipendenti.
Tra le opere esposte si potranno ammirare gli autori del Novecento, affermati artisti contemporanei e fotografi esordienti; in più oltre alle gallerie che si occupano in esclusiva di fotografie avranno spazio anche gallerie di arte contemporanea.
Le opere del fotografo di Mondadori Portfolio Mario De Biasi
Nelle gallerie del MIA si passa dal reportage fotografico alla fotografia come oggetto d’arte, offrendo al visitatore un’esperienza espositiva completa che tocchi ogni aspetto e declinazione della fotografia, come tecnica e mezzo di comunicazione, come racconto e memoria documentale.
MIA ha una vocazione internazionale, con focus su diverse realtà del mondo. Nel 2017 i paesi ospiti saranno le Asturie, il Brasile e l’Ungheria con progetti tematici che permettono di conoscere meglio l’anima recondita di questi paesi in forte trasformazione.
Lo stand del Brasile, uno dei paesi ospiti. Alcune foto degli alberi sono stampate sulla corteccia.
Si potrà anche vedere “We are what we live”, il progetto del calendario Lavazza firmato da Denis Rouvre, che affianca i volti delle persone ai paesaggi in cui vivono, creando una sorta di dialogo tra persone e ambiente, tra uomo ed ecosistema umano.
Le fotografie del calendario Lavazza scattate da Denis Rouvre
Sono cinque i premi assegnati da MIA insieme ai suoi partner tra i quali, uno dei più ambiti, è il prestigioso premio BNL Gruppo BNP Paribas, che permetterà all’opera vincitrice di entrare a far parte della collezione della banca e il Premio Sarteano, che consentirà ai due artisti selezionati di esporre all’interno della Rocca di Sarteano, in provincia di Siena, dal 15 luglio al 30 settembre.
Una mostra tematica dedicata ai grandi maestri del jazz nele foto di Roberto Polillo
Da non perdere la mostra Jazz Icon, con fotografie di Roberto Polillo, per celebrare il primo disco jazz Livery Stable Blues di Nick La Rocca registrato a New York nel 1917.
