
In Svizzera e Belgio gli insetti commestibili sono una realtà già da tempo, e fanno parte del cibo tradizionale di moltissimi paesi soprattutto del Sud-Est asiatico, ma a breve arriveranno anche in Italia gli insetti commestibili. E se mentre alcuni storcono il naso adducendo un’estraneità culturale (qualcuno ha detto sushi?), chi ha avuto l’ardire di assaggiarli – magari camuffati in piatti dall’aspetto innocuo – assicura che siano decisamente gustosi, soprattutto le prelibate cavallette.

Un ragazzo mostra le patatine Chirps, fatte con farina di mais e di grillo, e insaporite in tre varianti, in modo da renderle appetibili al grande pubblico. Le chips realizzate con gli insetti saranno molto più proteiche rispetto a quelle tradizionali.
Ma visto che di insetti è letteralmente pieno il mondo, cosa arriverà sull’italico desco? Sicuramente alimenti preparati utilizzando farina di insetti, come i burger che già si trovano in Svizzera, o le chips, in modo da rendere il primo assaggio meno traumatico, ma anche alcune delicatessen intere, come millepiedi, grilli, tarantole, ma anche alcune farfalle, bachi da seta e cimici. Gli imprenditori italiani si stanno attrezzando per la futura produzione, anche se non si prevede di mettere in tavola presto questo tipo di cibo visto che bisognerà aspettare le linee guida dei singoli paesi.

Una donna assaggia un insetto durante un festival di street food a Praga dedicato alle specialità esotiche come frutta e insetti
Gli insetti commestibili saranno regolati dal pacchetto di norme dell’Unione Europea, approvato già nel 2015 ma in vigore solo dal prossimo gennaio, sui novel food, che oltre a permettere la diffusione di questi cibi regolamenterà anche i preparati a base di alghe o con strutture molecolari modificate.

Un assaggio di vermi durante l’Insect Gala, una festa dove gli ospiti potevano assaggiare specialità a base di insetti