
Il 4 marzo si avvicina, e i cinefili di tutto il mondo sono col fiato sospeso in attesa di scoprire se i loro pronostici sui vincitori dell’Oscar coincidono con quelli scelti dall’Academy.
I film candidati come Miglior Film – nel 2018 saranno 9 – possono essere votati da tutti i membri dell’Academy, a differenza di quelli delle altre categorie che possono essere votati solo dagli appartenenti al settore (gli attori votano gli attori, gli sceneggiatori gli altri sceneggiatori, e così via).
Vi proponiamo un breve ripasso dei film candidati come Miglior Film, in attesa di scoprire come andrà la magica Notte degli Oscar.
Il film di Spielberg del 2018 concorre in quota “giornalismo statunitense”, filone di cui Hollywood è evidentemente molto fiera, perché da Tutti gli uomini del Presidente in avanti abbiamo visto susseguirsi sul grande schermo le vicende di giornalisti coraggiosi e osteggiati, da ultimo Il caso Spotlight, vincitore come Miglior Film nel 2016. The Post racconta le ore frenetiche prima della pubblicazione dei Pentagon Papers, documenti top secret sulla strategia degli Stati Uniti in Vietnam. Con The Post Steven Spielberg colleziona la sua diciottesima candidatura agli Academy Awards, mentre Meryl Streep sarà la persona con più candidature nella storia degli Oscar, con ben 21 nomination.
Dunkirk – Da noi è uscito nel 2017, è un filmone scritto, diretto e prodotto da Christopher Nolan sulla battaglia di Dunkirk e sul salvataggio dei soldati inglesi dalle coste francesi. Rappresenta la quota Guerra , in questo caso la seconda guerra mondiale, tema caro dall’Academy (l’anno scorso era Hacksaw Ridge, sulla guerra del Pacifico, l’anno prima Il Ponte delle Spie a tema guerra fredda e nel 2015 American Sniper e The Imitation Game). Christopher Nolan ci riprova ad agguantare l’agognata statuetta dorata, dopo averla vista sfumare nel 2002 (candidato alla migliore sceneggiatura con Memento) e nel 2011 (Inception era stato nominato come miglior film e migliore sceneggiatura). Il 2018 sarà il suo anno?
La forma dell’acqua – di Guillermo del Toro con Sally Hawkins, Michael Shannon. 13 candidature
Una dolcissima storia d’amore, un thriller, un horror, un film di spionaggio e un omaggio alla vecchia Hollywood. Il film di Guillermo del Toro è tutto questo insieme mantenendo un equilibrio perfetto. Con 13 candidature La forma dell’acqua sale sul podio dei film che hanno ricevuto più nomination della storia del cinema, va poi visto che cosa si trasformerà in statuetta, dato che la relazione tra nomination e premi non è mai scontata (qualcuno ha detto la La Land?). I premi e riconoscimenti ricevuti sono stati già moltissimi, tra cui il Leone d’Oro a Venezia e il Golden Globe come miglior regista a Guillermo del Toro. Il vero scontro sembra essere quello tra grandi attrici: Sally Hawkins o Frances McDormand? Difficile scegliere tra due interpretazioni forti e non convenzionali.
L’ora più buia concorre in quota Vecchia Europa (ma anche in quota Guerra visto il tema) dopo il grande successo de Il discorso del Re – vincitore nel 2011 – e Hugo Cabret – candidato nel 2012 – solo per citarne due dato che il fascino europeo è molto apprezzato a Hollywood. Il film mette al centro la figura dell’uomo solo, con il peso del mondo sulle spalle, davanti a scelte delicate e difficili che inevitabilmente coinvolgeranno il destino dell’umanità. Gary Oldman, alla sua seconda candidatura come miglior attore e dato favorito dai bookmaker, ha passato oltre 200 ore al trucco per interpretare il primo ministro britannico. Sarà stato tempo ben speso?
Lady Bird – di Greta Gerwig con Saoirse Ronan, Laurie Metcalf. 5 candidature
Ambizioni artistiche e vita provinciale non vanno d’accordo. E secondo l’aspirante poetessa/matematica/attrice Ladybird Sacramento, pur essendo la capitale della California, è terribilmente inadatta. E quindi “Go East”, impegnati, lotta e sogna e forse sarai ammessa in una prestigiosa università, con tanto di borsa di studio. Un po’ l’American Dream nell’era della crisi perenne. Da segnalare che è l’unico film di una regista donna candidato come miglior film nel 2018, e il primo dal 2015 quando fu candidato Selma. La regista Greta Gerwing è la quinta donna in 90 anni a ricevere una nomination come miglior regista
Si può sopravvivere da neri nell’America contemporanea, o il destino è soccombere e omologarsi alla classe dominante bianca? Questa sembra essere la metaforica domanda del film di Jordan Peele, un horror satirico e campione d’incassi dell’anno, considerato che a fronte di una spesa di 4,5 milioni di dollari ha incassato 252 milioni in tutto il mondo. Dopo la polemica Oscar So White del 2016 finalmente arrivano alla ribalta dei film interessanti, che dimostrano la diversità dell’America. L’anno scorso abbiamo tifato per Moonlight, che con una rocambolesca scena finale ha vinto come miglior film, e quest’anno non possiamo fare a meno di tifare per il piccolo Get Out, sapendo però che concorre con i giganti
Il filo nascosto – di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis, Lesley Manville. 6 candidature
Paul Thomas Anderson è uno di quelli che sembrano non sbagliare un film: le sue pellicole sono sempre ricercate, intelligenti e un po’ intellettuali. Film che fanno discutere, che non si liquidano con un semplice bello. per questa ragione le aspettative su Il filo Nascosto sono alte: fino a qualche anno fa non sarebbe stato considerato un film “da Oscar” ma l’Academy sta cambiando e adesso premia film sottili e con meno effetti speciali rispetto a qualche anno fa. Un altro punto a favore della pellicola di Anderson è l’annunciato ritiro dalle scene del suo protagonista, l’attore irlandese Daniel Days-Lewis, eclettico, geniale e amatissimo a Hollywood, l’unico uomo ad aver vinto 3 Oscar come migliore attore protagonista. Che il 2018 sia l’anno di Paul Thomas Anderson?

Tre manifesti a Ebbing, Missouri – di Martin McDonagh, con Frances McDormand, Sam Rockwell, Caleb Landry Jones, Peter Dinklage. 7 candidature