Avanguardia e Dinamismo
In occasione del 140° anniversario dalla sua nascita, ricordiamo Umberto Boccioni, pittore, scultore e principale esponente dell’arte futurista, attraverso gli scatti di Electa.
L’infanzia
Umberto Boccioni nasce a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882 da genitori romagnoli.
A causa del lavoro del padre, impiegato statale, è costretto a trasferirsi regolarmente in diverse città: Genova, Padova e, infine, Catania dove, nel 1897, consegue il Diploma in un Istituto Tecnico.
Nonna
Il soggiorno a Roma
Nel 1899 Umberto Boccioni si trasferisce a Roma. Mentre frequenta la Scuola Libera del Nudo, conosce Gino Severini e, insieme a lui, avrà modo di conoscere e lavorare con Giacomo Balla.
Dal 1903 al 1906 Umberto Boccioni partecipa alle esposizioni annuali della Società Amatori e Cultori. Nel 1905, tuttavia, in polemica con il conservatorismo delle giurie, organizza con Severini la “Mostra dei rifiutati“.
Autoritratto
In viaggio per l’Europa
Nel 1906 Umberto Boccioni si reca a Parigi e, per quanto meravigliato dalla città, decide di proseguire il suo itinerario in Russia per poi raggiungere Monaco.
Qui si approccia al movimento espressionista tedesco dello “Sturm und drang” ed osserva l’influsso dei preraffaelliti inglesi.
Stati d’animo (I) – Quelli che restano
L’arrivo di Boccioni a Milano
Nel suo trovarsi tra divisionismo, simbolismo e futurismo, Umberto Boccioni vede in Milano la città che meglio incarna queste inclinazioni: vivace, dinamica e proiettata verso il cambiamento.
Comincia a frequentare Gaetano Previati e, dopo l’incontro con Tommaso Marinetti, Boccioni si avvicina al movimento avanguardista tanto che, nel 1910, firmerà il “Manifesto dei pittori futuristi” ed il “Manifesto tecnico della pittura futurista”.
Rissa in Galleria
La filosofia artistica di Boccioni
L’artista deve liberarsi dai modelli figurativi del passato e avere la consapevolezza che il mondo contemporaneo è dinamico e in continua evoluzione.
Nelle sue opere, infatti, Umberto Boccioni esprime il movimento delle forme e conferisce concretezza alla materia rappresentando i soggetti che abitano la città, come la folla frenetica o le macchine in funzione.
Inoltre, per conferire ancora più dinamicità alla scena, evita linee rette, gioca con i colori complementari e immortala la stessa figura in momenti diversi ma consecutivi, suggerendo l’idea che essa non sia immobile ma continui a muoversi nello spazio e nel tempo.
Elasticità
Boccioni e la scultura
Il concetto di Dinamismo Plastico è applicato, di conseguenza, anche alla scultura. Boccioni non usa materiali nobili come il marmo e il bronzo; preferisce, piuttosto, impiegare il legno, il ferro o il vetro e incorpora frammenti di oggetti nei modelli in gesso.
Come in pittura, Boccioni vuole rappresentare come un soggetto dinamico interagisca con lo spazio circostante e cambi in relazione con esso. Purtroppo pochissime sue sculture sono sopravvissute.
Forme uniche della continuità nello spazio
Il 17 agosto 1916 Umberto Boccioni muore a Sorte, in provincia di Verona, in seguito ad una caduta da cavallo.